Cosa posso fare per te*

*NB: l’uso del “tu” qui è finalizzato a creare un clima accogliente. In seduta si sceglie insieme se darsi del “tu” o del “lei”.

Mi occupo di: 

* ansia 

* disturbi dell’umore 

* disturbi dell’alimentazione 

* traumi, semplici e complessi 

* supporto all’accettazione e convivenza con patologie organiche, nello specifico patologie oncologiche e patologie croniche intestinali, inclusa l’IBS

* lutto e perdita 

* problemi relazionali 

* autostima 

* momenti di passaggio che possono creare blocchi: scelta università, cambio lavoro, matrimonio, chiusura relazione, nascita di unə figliə, pensionamento… 

* eco-ansia e distress legato ai cambiamenti climatici 

* percorsi di mindfulness

“La terapia è simile a un’altalena, con me da un lato e il paziente dall’altro. Andiamo continuamente uno su e l’altro giù, spostandoci in avanti o indietro e cercando di bilanciarla in modo da poter arrivare insieme al centro, conservando l’equilibrio e salendo a un livello, per così dire, più alto. Questo livello superiore, che rappresenta la crescita e lo sviluppo, può essere pensato come una sintesi del livello precedente.”


Marsha M. Linehan

Come si svolge la prima seduta?

Il primo colloquio è un momento molto importante, dove il focus è sul racconto del tuo bisogno/problema/sintomo/fatica e dei tuoi obiettivi. Ci focalizzeremo molto su questo, facendo emergere le tue consapevolezze e spiegazioni e provando a fare collegamenti con altre aree della tua vita più o meno correlate. 

Al termine della seduta ci saranno due possibilità: 1) inizio della consultazione; 2) invio presso altro terapeuta/servizio, qualora non fossi la professionista più adatta a rispondere alla tua domanda (abbiamo tutti dei limiti e spesso ci dimentichiamo di quanto siano protettivi!).

Nel caso si voglia iniziare un percorso di consultazione, esso comprende circa 3 colloqui (in media, possono essere 2 come a volte 5) di raccolta approfondita della storia di vita della persona. A questo si possono aggiungere eventuali questionari o test specifici che verranno valutati caso per caso. Al termine di questo percorso, è previsto un colloquio di restituzione e condivisione dove facciamo il punto del problema portato e parleremo delle possibilità di lavoro terapeutico, anche in funzione degli obiettivi che ti eri prefissatə nel primo colloquio (e che potrebbero essere cambiati nel corso della consultazione). 

A questo punto, può iniziare la psicoterapia vera e propria. 

NB: in sede di primo colloquio o nel corso della consultazione potrei suggerire l’opportunità di una consulenza psichiatrica, se ne ravvisiamo il bisogno. In alcuni casi, la visita psichiatrica è precondizione per poter iniziare un percorso di supporto psicologico e/o di psicoterapia.

"E se ogni psicoterapeuta non può conoscere ‘tutto’ nel campo, può però cogliere quello che di non valido o di non sufficiente c’è nel proprio modello e di utile nell’apporto di altri a completamento del proprio. La coscienza critica, l’apertura e la flessibilità necessarie ad accettare la propria ‘relativa’ fallibilità e la altrui ‘relativa’ utilità, è la base di un orientamento integrativo (…) quando questo è richiesto dai bisogni dell’utente, massimizzando sia l’efficacia che la brevità dell’intervento."

— Maria Clotilde Gislon